Ormai siamo abuituati a vedere tagli indiscriminati nei confronti della scuola. L'Ialia ci ha abituati a vedere la scuola come una sorta di tesoretto al quale accedere ogniqualvolta "servono soldi" e dunque è necessario risparmiare!
Nel piano di Giarda sulla spending review emerge infatti una sorta di volontà di tagliare ancora nella scuola. Il ministero dell'Istruzione ha
previsto una rimodulazione della spesa pubblica per la scuola in otto
mosse. Oltre a quanto anticipato alcuni giorni fa da Repubblica,
il governo sembra intenzionato a mettere mano anche al sostegno, agli
organici, al dimensionamento delle istituzioni scolastiche e alle
assegnazioni di fondi alle scuole, attraverso un budget che tenga conto
anche dei risultati.
Organici. Dopo la cura da
cavallo imposta dalla Gelmini (131 mila posti di docente e Ata in meno
in tre anni) si profilano ancora tagli al personale. Attualmente, il
rapporto alunni/posti di docente è pari a 12,5. Ma in diverse regioni
meridionali - Calabria, Sardegna, Basilicata, Molise - tale rapporto è
ben al di sotto di 12. "Contenimenti di spesa rilevanti sono possibili
attraverso una razionalizzazione del servizio scolastico per plessi".
A
Palazzo Chigi stanno infatti pensando di ridurre drasticamente i quasi
10 plessi scolastici con meno di 100 alunni. Il che significherebbe
chiuderli e distribuire i relativi alunni alle classi della stessa
scuola incrementandone il numero di alunni.
Un budget "unico" per le scuole. In questi ultimi anni, diverse scuole italiane hanno chiuso i bilanci in disavanzo perché il ministero
non ha trasferito loro somme per spese obbligatorie, come le supplenze
brevi e gli esami di stato. Secondo i sindacati, le istituzioni
scolastiche sono in attesa di ricevere qualcosa come un miliardo e mezzo
di euro, ma sarebbero anche tantissime le scuole che possono contare su
una massa di denaro liquido non ancora impegnato.
Il ministero
conta di istituire il "Fondo di funzionamento dell'autonomia"
raggruppando in una unica voce tutti i finanziamenti ministeriali. "In
tal modo, si potrà sperimentare un modello di finanziamento budgettario
che tenga conto sia di indicatori di fabbisogno che della valutazione
dei risultati". Le scuole potrebbero in futuro ricevere un budget
determinato in base ai fabbisogni, ma anche alle performance dei propri
alunni.
Riduzione dei costi di gestione delle scuole. Dal
2013/2014 il ministero conta di ridurre drasticamente la spesa
(attualmente di 400 milioni di euro) per l'esternalizzazione dei servizi
di pulizia. E attraverso l'acquisto di beni e servizi online, l'uso di
energie rinnovabili e del Voip nelle scuole si dovrebbe determinare "una
consistente riduzione della spesa a carico degli enti locali".
Revisione del sostegno.
Il piano Giarda, sul sostegno, sembra abbracciare l'analisi fatta dalla
Fondazione Agnelli qualche mese fa. "Nonostante la significativa
crescita degli insegnanti di sostegno (che hanno superato le 100 mila
unità) il servizio non appare soddisfacente", si legge nel documento
provvisorio elaborato dal governo. L'idea sarebbe quella di formare
tutti gli insegnanti anche sulla gestione dei soggetti portatori di
handicap, presenti ormai in quasi tutte le classi.
A quel punto
gli specialisti di sostegno possono anche essere utilizzati su posto
comune o per altri scopi. Ma occorre fare attenzione. L'ultimo esempio
di riconversione su posto comune è quello degli specialisti di Inglese
alla primaria, che gli addetti ai lavori definiscono una specie di
disastro. Per tagliare gli organici, sono stati spediti ad insegnare
l'inglese ai bambini dell'elementare insegnanti ultracinquantenni con
appena 50 ore di corso di formazione all'attivo
FONTE: http://www.repubblica.it/scuola/2012/05/09/news/spending_review_scuola-34743086/
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